Meno di un'ora è durata ieri l'udienza del processo Calciopoli a Napoli. Ciò a causa della defezione dei testi principali previsti, ovvero Carraro, Ghirelli e Lanese. Carraro per precedenti impegni nelle aule del tribunale di Avellino, gli altri due perché si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, il primo in quanto indagato nello stesso procedimento e poi prosciolto dal GUP, il secondo in quanto ha scelto il rito abbreviato. La sola testimonianza sentita in aula oggi è stata quella della signora Mosca Morena, impiegata della segreteria generale della Juventus, attualmente in congedo per maternità.
La signora Mosca inizia la sua testimonianza dicendo di essere stata assunta nell'ottobre del 2001, da Giraudo, Moggi e Bettega, e di lavorare in segreteria generale. Si occupava della gestione organizzativa interna, di rispondere al telefono e anche dell'organizzazione delle trasferte della Juventus. La parte iniziale dell'interrogatorio verte sugli omaggi elargiti dalla Juventus agli addetti ai lavori, ai collaboratori ed anche ai designatori. Infatti, il PM le chiede:
"Nell'ambito di queste mansioni Lei si è mai occupata della preparazione, e poi dell'invio, del recapitare biglietti omaggio relativi alle partite?”
Mosca: “Gestivamo la biglietteria omaggio, avevamo una dotazione di biglietti nostri di segreteria che ovviamente venivano dati dai dirigenti ai dipendenti piuttosto che consulenti o collaboratori esterni”
PM: “Senta, si è mai occupata della preparazione di questo materiale e dell'invio di questo materiale in relazione ai designatori arbitrali in quegli anni, parlo di Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto?”.
Mosca: “Allora, non ricordo esattamente quante volte possa aver preparato del materiale, può essere capitato un paio di volte di aver preparato gadgettistica, però i gadgets potevano essere dei gagliardetti piuttosto che dei calendari squadra piuttosto che pins, comunque cose inerenti la società e veniva dati comunque ad altre persone, forse una volta, un paio di volte ”.
PM: “Cosa, non ho capito una volta o un paio di volte, scusi?”.
Mosca: “Il materiale, le ripeto, erano delle gadgettistiche della società, quindi potevano esserci dei pins, potevano esserci dei calendari, potevano esserci materiale inerente comunque..., forse delle magliette, materiali della società, quindi che venivano... delle borse che venivano preparate, e poi questo non lo facevo io, lo facevano altre persone, venivano lasciate in reception e poi prelevate dalle persone che venivano indicate ”.
PM: “Mi scusi e Lei ricorda soltanto questo materiale e non i biglietti omaggi di cui abbiamo parlato?”.
Mosca: “Biglietti omaggio sinceramente io non ricordo di aver preparato, so che ad inizio anno c'erano delle tessere, ricordo chiaramente che ad inizio anno venivano date delle tessere omaggio che venivano date a più persone, quindi c'era un elenco, una serie di persone a cui venivano date le tessere omaggio, poteva capitare che delle persone.... , nella fattispecie Lei mi faceva la domanda del sig. Bergamo e del sig. Pairetto, io ricordo che il sig. Pairetto avesse fatto un paio di volte richiesta di biglietti aggiuntivi”.
Il Pm contesta alla teste di non ricordare bene i fatti. Rilegge il verbale del 30 maggio 2006 e ricorda quanto affermato dalla teste all'epoca dell'interrogatorio, ovvero che i biglietti omaggio venivano dati a Pairetto in una busta identificata dalla lettera P, e che i due designatori venivano indicati dalla segreteria, con le sole iniziali, ovvero P e B. La teste conferma e ribadisce che era usanza della segreteria usare delle abbreviazioni per velocizzare le registrazioni.
Il Pm chiede: “Questo è l'unico caso, che Lei rammenta, di persone non indicate con il proprio nome e cognome, con le proprie estese generalità, e solo con una sigla, ovvero con una lettera dell'alfabeto?”.
“No, usavamo dei sinonimi piuttosto che magari dei nomi abbreviati”, risponde la teste.
PM: “Sempre in relazione [ai designatori]?”.
Mosca: “Non in relazione a loro, in relazione ad altre persone....”.
Definito il capitolo “gadgets” e biglietti omaggio, il PM vuole approfondire i rapporti tra la Juve e Pairetto, chiede infatti alla teste:
“Lei come addetta a questa segreteria si è mai occupata ovvero ha mai potuto constatare che la struttura della segreteria di cui Lei faceva parte si è occupava anche di questioni relative al rinnovo di passaporti riguardanti Pairetto?”.
La teste chiarisce che in segreteria si sono sempre occupate del rinnovo dei passaporti dei dirigenti, o dei calciatori. Nel caso specifico ricordava una una telefonata finalizzata a velocizzare il rinnovo di alcuni passaporti, visto che loro avevano dei contatti diretti con la questura. Il Pm "aiuta" la memoria della teste rileggendo il verbale del 30 maggio, in cui è verbalizzato che la richiesta proveniva da Moggi e che i passaporti da rinnovare erano quelli del socio di Pairetto e della moglie di questo. La signora Mosca conferma e ribadisce che, essendo passati oltre tre anni, non ricordava bene i singoli episodi.
Il Pm chiede, infine, se ricorda che nella primavera del 2005 fossero intercorsi frequenti colloqui tra i Della Valle e Moggi. Morena Mosca chiarisce che capitava spesso di sentire la segreteria della Fiorentina e che, anzi, era prassi prendere accordi con le altre squadre prima degli incontri di calcio, per risolvere problemi logistici e l'invio di biglietti omaggio. Il Pm contesta ancora, rileggendo il verbale in cui si afferma che nella primavera del 2005 ci sono state diverse chiamate dei Della Valle a Moggi.
La signora contesta che all'epoca le venne chiesto, in specie, se ci fossero state parecchie telefonate in quella primavera, ma le telefonate erano frequenti con tutte le squadre in ogni periodo dell'anno.
La teste viene quindi congedata. Nessun avvocato delle difese o delle parti civili ha operato il controesame.
Questa deposizione ci ha permesso di apprendere che:
1. la Juve ha distribuito gadgets anche a Pairetto, come “anche ai carabinieri che si sono recati nella sede della Juve per fare le verifiche”, come ha poi precisato Moggi nella sua dichiarazione spontanea;
2. la Juve distribuisce biglietti omaggio anche a Pairetto, oltre che a tutte le forze dell'ordine di Torino, come detto poi da Moggi;
3. la Juve ha fatto rinnovare il passaporto al socio di Pairetto, il che, ci permettiamo di affermarlo, è sicuramente meno grave che fabbricarlo ex novo in autonomia come successo all'ombra della Madonnina;
4. Moggi si sentiva spesso con i Della Valle, e non solo nella primavera 2005, come precisato da Moggi.
Sulla rilevanza penale di queste scoperte lasciamo ampia facoltà di valutazione al lettore.
Clamoroso a Napoli: alla Juve distribuivano gadgets
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